Il problema è il tuo staff… o sei tu?

Se sei un titolare di palestra direttamente coinvolto nella gestione della tua struttura e del tuo staff, ti sarà capitato spesso di avere qualcosa da ridire a proposito dei tuoi collaboratori.

E’ inutile negarlo – è una cosa inevitabile. 

E’ impossibile che i tuoi colleghi e dipendenti si comportino esattamente come te, per un semplice motivo: non sono te.

Alle volte, infatti, la causa della tua insoddisfazione nei confronti del tuo staff è da ricercare soltanto in te stesso, nella tua incapacità di delegare e di accettare che ci siano altri modi, oltre al tuo, di fare le cose – e farle bene.

Tuttavia, ci sono effettivamente casi in cui il tuo staff non è efficiente come dovrebbe e non ti porta i risultati richiesti.

Qui il discorso prende due possibili strade.

  • CASO A: il tuo staff NON ha ricevuto, da te la giusta formazione, le giuste istruzioni o la giusta chiarezza, necessarie a svolgere al meglio il proprio ruolo (quindi è un discorso di processo)
  • CASO B: il tuo staff è stato formato e informato alla perfezione sulle proprie responsabilità, ma comunque non è in grado di offriti delle performance adeguate (in questo caso è un discorso legato alle persone)

Vediamo come affrontare il caso A.

Prima di pensare che il problema risieda nel fatto di essere circondati dalle persone sbagliate, bisogna presupporre che ci si trovi di fronte al primo caso.

Per scoprirlo con certezza, esiste una lista di 4 domande da porsi prima di prendere qualsiasi decisione:

  • Ho detto loro esattamente cosa fare e come farlo? Ho spiegato con chiarezza quali azioni e risultati vorrei che fossero conseguiti?
  • Ho mostrato loro visivamente e inequivocabilmente quale vorrei che fosse il risultato finale? Oppure ho dato troppo per scontato?
  • Ho discusso personalmente con ciascuno dei miei collaboratori dei loro risultarti ed errori? Oppure sono l’unico a covare internamente questa insoddisfazione, mentre chi mi sta accanto ne è del tutto ignaro?
  • Ho dato loro una ragione abbastanza forte per fare in modo che diano ogni giorno il massimo? O invece il mio sogno è solo mio e non sono riuscito a condividerlo con nessuno?

Come titolari, diamo spesso per scontato che tutti debbano saper fare le cose come le facciamo noi.

Questo è ovviamente un errore.

Presupporre che tutti coloro con cui collaboriamo abbiamo la nostra stessa formazione, storia, standard tecnici o conoscenza pratica della materia – e colpevolizzarli se invece non ce l’hanno – è un approccio estremamente miope al business, nonché controproducente.

Infatti, rende molto di più curare adeguatamente la formazione e l’inserimento di una nuova risorsa nell’organico, piuttosto che buttarla nella gabbia dei leoni senza strumenti adeguati e “bruciarsela” in pochi mesi…

…per poi dover ricominciare tutto il processo da capo.

Ricorda questo: nessuno potrà mai rivelarsi all’altezza di standard immaginari e istruzioni poco chiare!

Se però queste 4 domande non sono sufficienti a porre rimedio a cattivi comportamenti e/o a scarsi risultati da parte del tuo staff, allora ci si trova di fronte al caso B.

In questo caso, le successive 4 domande che dovrai porti sono le seguenti:

  • Ho fornito a ciascuno dei miei collaboratori un quadro abbastanza chiaro del suo ruolo e della sua importanza nella mia azienda? O lo sto facendo sentire come un ospite, all’interno di qualcosa di cui non sente di fare davvero parte?
  • Ho stabilito e condiviso chiaramente con ogni membro del mio staff un piano di carriera a lungo termine? Gli ho fornito la visione di dove potrebbe arrivare tra uno, due o cinque anni? O lo sto facendo “vivere alla giornata”?
  • Questa persona vuole davvero continuare a crescere con me? Le sue ragioni sono sufficientemente forti o magari sono cambiate nel tempo?
  • Questa persona farà davvero parte del team che porterà la struttura al livello successivo? La vorrò ancora al mio fianco nel prossimo futuro, quando mi troverò ad affrontare nuove e più dure sfide?

Quello che dovresti fare, dunque, oltre ad organizzare riunioni periodiche con il tuo staff per raccogliere tutte le informazioni necessarie a rispondere a queste domande, è chiederti sempre prima di tutto se il problema sei tu.

Dopodiché, puoi passare a chiederti se il problema sono loro.

Se sei in dubbio, ricorda che noi di Gym Partner siamo esperti nel guidarti attraverso la costruzione di processi di crescita per il tuo staff. Se hai bisogno del nostro aiuto, puoi sempre richiedere una consulenza fitness gratuita cliccando qui.

Bene, anche per oggi è tutto. Ti do appuntamento alla prossima settimana.

Cordialmente,

Mr Beef

Roberto Manzi

Roberto Manzi

* Co-Owner di Gym Partner e Business Partner

laureato in economia, Imprenditore e Consulente con 20 anni di esperienza prima in aziende multinazionali e poi al servizio di piccole e micro imprese.

Nel 2012 ha aperto uno dei primi Box CrossFit in Italia, CrossFit Bicocca.
Nel 2017 decide di fare il bis, e apre CrossFit Cervia.

Non parla quindi per sentito dire: si è innanzitutto "sporcato le mani", aprendo lui stesso delle palestre, e solo dopo ha deciso di mettere a disposizione di Owners e Titolari la sua esperienza in ambito gestionale, marketing e infine di imprenditore nel mondo del fitness.

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